Ministero della Cultura

Direzione generale Musei

Castello Svevo di Bari – Direzione regionale Musei nazionali Puglia

Direttore Generale Avocante
Prof. Massimo Osanna

Delegato alla direzione
Arch. Francesco Longobardi

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“LUDMILLA” IN MOSTRA AL CASTELLO SVEVO DI TRANI

“LUDMILLA” IN MOSTRA AL CASTELLO SVEVO DI TRANI

Da Israele a Trani per portare la cultura mediorientale in Puglia.

“Ludmilla”, la personale di Maria Saleh, artista arabo israeliana-ucraina, a partire da mercoledì 4 ottobre, sarà fruibile per sei mesi all’interno della galleria ricreata nel terrapieno del Castello svevo di Trani. Anticipata da una conferenza stampa alle 17.00, l’apertura al pubblico della galleria è prevista alle ore 18.00 del 4 ottobre, gratuitamente e, in via eccezionale, con possibilità di ingresso fino alle ore 22.30; dal giorno successivo, la galleria rientrerà nel percorso di visita del Castello, ai consueti orari di apertura e al costo ordinario del biglietto d’ingresso.

Alta 4 metri, lunga 11 metri e realizzata con la tecnica del carboncino su tela, l’opera della Saleh, la giovane artista vincitrice nel 2023 del premio Rapoport del Museo d’Arte di Tel Aviv come miglior talento israeliano dell’anno, rappresenta il primo incontro di sua madre, Ludmila, con la città di Um El Fahem, uno dei più grandi centri arabi in Israele, dove Saleh Mahameed è nata e cresciuta. Ludmila, ucraina di religione cristiana, è nata a Kiev, dove ha conosciuto per la prima volta il padre di Saleh Mahameed – palestinese di religione musulmana – con cui ha deciso di trasferirsi in Israele. L’opera è il primo capitolo di una serie dedicata alla storia della famiglia dell’artista.

A fare da collante tra l’arte israeliana contemporanea e la Puglia è stato lo stretto rapporto culturale e commerciale instauratasi dal 2021, tra la Regione Puglia e Israele, in particolare grazie alla collaborazione tra Puglia Promozione e il Museo Ebraico di Lecce nell’ambito del FESR; in occasione della stagione 2023-2024, si rinnova l’unità di intenti tra i due Paesi e le due istituzioni, al fine di continuare a sviluppare e promuovere il già consolidato ponte culturale, commerciale e turistico tra Italia e Israele. Questa volta, il percorso di arte israeliana contemporanea a cura di Fiammetta Martegani sarà itinerante e racconterà una storia corale, ma al tempo stesso individuale, caratterizzata dai tratti distintivi dei dodici artisti coinvolti.

Oltre al maniero della BAT, l’arte israeliana farà altre due tappe:

  • Lecce – Museo Ebraico con “My Altneuland”, collettiva di dieci artisti israeliani contemporanei rappresentanti le diverse voci, religioni e identità di Israele;
  • Polignano – Museo Pino Pascali con “Terra Infirma”, personale di Tsibi Geva, tra più importanti artisti israeliani contemporanei, che ha rappresentato Israele nel corso della Biennale di Venezia del 2015

Le tre mostre si inaugurano in parallelo, rispettivamente il 3 (Lecce), 4 (Trani) e 5 ottobre (Polignano), nel corso della settimana di Sukkot – la Festività ebraica delle Capanne – festa che ribadisce il valore dell’amicizia e della solidarietà, rappresentata dall’incontro sotto la capanna, metafora dell’incontro tra arte e cultura.

«Siamo onorati della scelta del Castello svevo di Trani, quale contenitore privilegiato per raccontare l’arte israeliana – commenta l’arch. Francesco Longobardi, delegato alla Direzione Regionale Musei Puglia, nonché direttore del CastelloAmpliamo contestualmente l’offerta di visita rivolta al pubblico attraverso l’esposizione dell’opera dalle grandi dimensioni dell’affermata artista 33enne araba-israeliana Maria Saleh, valorizzandone la personalità complessa e interessante».

«Abbiamo sostenuto questa iniziativa – spiega il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro – nel solco di una feconda esperienza di convivialità che caratterizza da sempre il nostro territorio. In questa circostanza abbiamo aderito con entusiasmo ad un percorso artistico suggestivo, che, toccando luoghi di grande bellezza, prestigio e importanza storica della Puglia, consentiranno ai visitatori di riscoprire preziosi frammenti dell’eredità che ci è giunta dal passato».