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XV Giornata del contemporaneo

12 ottobre 2019

XV Giornata del contemporaneo

Dopo il successo delle passate edizioni, anche quest’anno l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani (AMACI) organizza e promuove la Giornata del Contemporaneo, iniziativa finalizzata alla valorizzazione del complesso e vivace mondo dell’arte contemporanea in Italia.
Il Polo Museale della Puglia aderisce alla manifestazione e apre i propri spazi alla libera fruizione del pubblico con mostre, installazioni e convegni dedicati al tema del contemporaneo, in sempre costante e fervido dialogo con l’antico.

Sabato 12 ottobre, dalle ore 8.30 alle ore 18.30,  sarà possibile visitare gratuitamente il Castello Svevo di Bari, promotore del progetto Per mare. Approdi e naufragi, evento a più facce sul tema della migrazione e della sofferenza che questa esperienza racchiude.

Attraverso una serie di installazioni, quattro artisti manifestano con il loro contributo di solidarietà e partecipazione la solitudine e lo sconforto di coloro che sono stati costretti a lasciare le loro terre per affermare il diritto alla dignità della vita.
Accogliere i ventimila profughi della nave Vlora nel 1991 è stato per la città di Bari un fatto storico di grande civiltà. Duli Caja, albanese anche lui, lo ricorda nel suo grande arazzo, popolato di bottoni/persone che testimoniano lo stato psicologico di chi sa di aver compiuto un’impresa al di sopra delle sue forze e ne rimane scioccato e attonito.
L’accoglienza dei naufraghi della nave Adriaticu Dures a Bari nel 1997 è stata per Beppe Gernone un’esperienza di giovane reporter che ha lasciato il segno di una vera partecipazione dentro ognuno dei suoi scatti fotografici.
Il naufragio della nave Kir ha spinto Nicola Genco a ricordare ancora che quegli ottantuno morti in mare, che hanno rincorso un sogno che non si è mai tramutato in futuro.
Infine i corpi di Romolo Belvedere, acefali perché anonimi e nudi perché innocenti, testimoniano l’indifferenza della nostra società al loro esistere: privi di identità, l’uno uguale all’altro, incapaci di farsi ascoltare da chi fatica ad accettarli nel proprio mondo.
Queste opere sono tutte segni indelebili della sensibilità degli artisti a diventare spontaneamente testimoni e difensori dei diritti umani e civili dei popoli migranti. Un messaggio di accoglienza e di inclusione negli spazi della vita.