Al via la mostra “30SCAVI. La ricerca archeologica dell’università di Bari a Monte Sannace”
Domenica 16 novembre alle ore 11.00 si inaugura, all’interno del Parco Archeologico di Monte Sannace a Gioia del Colle, la mostra “30SCAVI. La ricerca archeologica dell’Università di Bari a Monte Sannace”: un percorso espositivo inedito che celebra il valore, la storia e la continuità di un’esperienza di scavo e di ricerca che, da trent’anni, lega indissolubilmente l’Ateneo barese all’importante sito peucezio di Monte Sannace/Thuriae.
Allestita nel suggestivo trullo sull’acropoli del Parco, l’esposizione propone un racconto evocativo e simbolico del lavoro dell’archeologo: dal legame profondo con la terra ai metodi di documentazione e analisi, dalle scoperte che hanno segnato le diverse campagne di scavo al ruolo formativo e umano che queste esperienze hanno avuto per generazioni di studenti e ricercatori.
Il percorso si sviluppa attraverso le sette sale di cui si compone il trullo e si propone di restituire con linguaggio contemporaneo l’intensità dei trent’anni di esplorazioni archeologiche condotte dall’Università degli Studi di Bari a partire dal 1994. La mostra mette in luce non solo i risultati scientifici documentati nelle pubblicazioni di settore, ma soprattutto gli aspetti umani e immateriali che animano la ricerca: il lavoro fisico, la dedizione, la collaborazione, l’amicizia e la passione condivisa sul campo.
Uno spazio speciale è dedicato al professor Ettore Maria De Juliis, che per primo individuò in Monte Sannace il cantiere-scuola ideale per la formazione archeologica dell’Università di Bari.
Vecchi strumenti di lavoro, immagini d’archivio, oggetti della quotidianità si intrecciano per ricreare l’atmosfera viva e concreta dello scavo: un’esperienza pensata per coinvolgere il pubblico non specialista e, al contempo, offrire a chi ha partecipato alle campagne di Monte Sannace la possibilità di riconoscere e riconoscersi in una lunga storia di ricerca e di passione.
«Siamo orgogliosi di questa lunga e proficua collaborazione con l’Università di Bari, che rappresenta un punto di riferimento per il suo valore scientifico e per il contributo offerto alla conoscenza e alla valorizzazione del parco – commenta il delegato alla Direzione regionale Musei nazionali Puglia, architetto Francesco Longobardi –. L’esposizione mette, inoltre, in luce un aspetto immateriale, ma di grande fascino: il lavoro sul campo di tanti professionisti, l’instancabile dedizione e la passione che, nel corso degli anni, hanno animato generazioni di studenti, ricercatori e docenti».
«Per il Parco Archeologico di Monte Sannace – il più grande della Puglia e uno dei diciassette siti afferenti al Castello Svevo di Bari – Direzione regionale Musei nazionali Puglia – si tratta di una prima assoluta – commenta il Direttore del Parco, Savino Gallo – È infatti la prima mostra inaugurata nel parco, la prima apertura al pubblico del trullo dell’acropoli e la prima collaborazione con la neonata Associazione “Noi per Monte Sannace”, un sodalizio destinato a consolidarsi nel tempo e a rendere la mostra visitabile nei prossimi mesi grazie all’impegno diretto dei volontari».
«In questa esposizione che racchiude le emozioni, più che gli oggetti che scaturiscono dallo scavo archeologico – aggiunge la direttrice dello scavo dell’Università di Bari, la prof.ssa Palmentola – abbiamo desiderato sintetizzare quella passione che ha portato la nostra esperienza a raggiungere la trentesima campagna di scavo, consegnando alla storia uno dei più longevi scavi archeologici promossi da una Università. Grande valore ha per me – studentessa in origine e direttrice attualmente – che l’idea di questa mostra sia venuta da due giovani archeologhe dell’equipe di scavo, le dott.sse Federica Fanizzi e Rossella Perrini. È questa la testimonianza che emozioni e passioni continuano a crescere e camminare attraverso chi ci segue».
